Antonella Baldacci, classe 1969, livornese, studi artistici accademici a Livorno.
I suoi viaggi e la sua “sete di conoscenza” la portano, inconsapevolmente, a cercare un’ ispirazione che risulterà il frutto della sua interiorità.
Così inizia il suo viaggio nel mondo dell’arte e la voglia di raccontare la sua visione della realtà che turba una apparente normalità. I temi a lei cari si intrecciano: la figura umana rimane sempre al centro delle sue rappresentazioni ed il paesaggio cambia, divenendo luogo mentale in cui soggetti e oggetti si fondono finendo per appartenere ad un tempo imprecisato.
La “sua” realtà così diventa il racconto di ciò che è stato, che è o che sarà, qualcosa di già passato o mai avvenuto, lasciando nello spettatore quel punto di domanda che rimanda all’ iniziale “sete di conoscenza”.
L’ importanza dell’ immagine, nell’ era contemporanea, è cresciuta ed è con essa che gli artisti analizzano e rappresentano, anche criticamente, istituzioni o modelli sociali. L’ arte e la cultura, nelle opere di Antonella, si confrontano, trovano un contatto, ed il risultato finale è spesso un ammonimento o una denuncia rivolta ad un ipotetico interlocutore il quale sarà trascinato all’ interno dell’ immagine divenendone, forse, il soggetto principale.
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