
Claudio Calvetti, livornese, ha una pittura calda e comunicativa. Ama dipingere anche personaggi della musica che sono nel cuore di tutti, e con opere ispirate al tema del Jazz ha esposto in autunno alla galleria Il Melograno nella mostra RED LIGHT JAZZ organizzata nell’ambito di International Jazz Day.

Così Claudio Calvetti ci parla di sè.:
“Vuoi per i molti e bravi artisti che hanno dato lustro alla nostra città attraverso la pittura; vuoi per la morfologia del nostro territorio; ricco di mare e di scogliere dorate; di tamerici e canneti che s’inchinano al libeccio che, sferzando la costa e accarezzando le aulenti colline pregne di odori; li mischia al salmastro e ce li rende accompagnati dallo sciacquio e dal boato dell’onde… e di candide spume il frizzore. Roventi, i tramonti che adorni di nuvole rosa, dall’arancio virano al carminio e disegnano netto il profilo di una gorgone che, di viola vestita, si staglia nel cielo. Non è risaputo quale sia stata la causa e quale l’effetto; se sia stata una natura benigna ad aprire il cuore ai nostri pittori; o se i Numi o il Fato, vedendo così tanta virtù nelle nostre genti, abbiano voluto ispirarle donando loro così tante bellezze naturali. Anch’io dai primi anni ’80 ho sentito il desiderio di esprimermi con tubetti, pennelli e odore d’acqua ragia. Prima paesaggi e marine…poi…l’incontro con la musica…col Jazz….il travaglio di molti musicisti accumunato a quello dei pittori. Casagemas è stato per Picasso ciò che La Faro è stato per Bill Evans. Voglio rappresentarne non il volto, ma l’anima; quel martirio, quella ricerca interiore che partorisce e innalza al cielo note sublimi.”
Claudio Calvetti